giovedì 28 dicembre 2017

Corso Autismo e altre Comunicopatie. Napoli 2018


CENTRO STUDI DIAGNOSI E TERAPIE DELL’AUTISMO E ALTRE PATOLOGIE DELLA COMUNICAZIONE

Direttore Prof. Massimo Borghese. Foniatra

 
PERCORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO Edizione 2018

 “AUTISMO E ALTRE COMUNICOPATIE DELL’ETA’ EVOLUTIVA”

 Scopo del corso è fornire conoscenze teoriche e pratiche, di foniatria, neurofisiopatologia, logopedia, psicologia, pedagogia, nutridetossicologia, necessarie per operare nella diagnosi, nel monitoraggio e nella terapia di soggetti con autismo e altri disturbi della comunicazione e del linguaggio. La contemporanea presenza di differenti materie in un unico percorso formativo, deriva dalla necessità di realizzare un'ampia interdisciplinarietà di competenze e di conoscenze in ogni singolo operatore, che, pur continuando a lavorare come da propria matrice professionale di origine, dovrà tuttavia interagire con gli altri riabilitatori ed educatori, come da modello Intervento Foniatrico Integrato.

Il corso si svilupperà attraverso lezioni frontali e tirocinio pratico presso la nostra sede di Napoli Casavatore (Emicenter, Via Taverna Rossa 171).
Le lezioni si svolgeranno di sabato, dalle 9:30 alle 14, nei seguenti giorni:
20 gennaio, 3 febbraio, 17 marzo, 14 aprile, 20 maggio, 16 giugno, 14 luglio.
Il calendario degli incontri potrebbe subire successive modifiche che verrebbero comunque tempestivamente comunicate.
Giorni e ore di tirocinio pratico illimitati, ma comunque da concordare e pianificare con gli operatori tutors.
Costo dell’intero percorso, 1.000 €, più IVA da versare al momento della fatturazione.
La quota di partecipazione potrà essere saldata in due metà, la prima al momento dell’iscrizione antecedente la data di inizio del corso, la seconda in occasione della lezione di marzo.
Chi corrisponderà l’intero importo in un’unica soluzione iniziale, potrà usufruire di una riduzione di 200 €, pagando pertanto 800 € come quota totale.
Come già stabilito negli anni precedenti, coloro i quali si sono iscritti nelle scorse edizioni, accederanno gratuitamente, data la contemporanea valenza di aggiornamento, costituente parte integrante dello scopo del corso.

PROGRAMMA PRELIMINARE
- Autismo in generale. Altre comunicopatie. Catalogo nosologico foniatrico-logopedico.
Inquadramento diagnostico terapeutico dell’autismo e di altre comunicopatie:
Cause. Meccanismi patogenetici. Localizzazioni. Espressioni cliniche. Valutazioni. Rimedi.
- Espressioni cliniche: Diagnosi di base e varianti legate a manifestazioni associate.
- Indagini strumentali e di laboratorio.
- Autismo: Definizione dettagliata, modalità e tempi di insorgenza, prime manifestazioni cliniche, preautismo, autismo in progress, “bomba a tempo”, autismo e balbuzie, autismo e linguaggio, autismo e ipercinesia, autismo e disturbi sensoriali, autismo ed epilessia, autismo e aggressività, autismo e patologie tiroidee.
- Foniatria: Catalogo nosologico, definizione dettagliata e descrittiva dei quadri sindromici: Disturbi della voce. Disturbi della pronuncia. Alterazioni della deglutizione. Disturbi della fluenza. Disturbi delle cosiddette funzioni corticali superiori con specifica attenzione alla codificazione e alla decodificazione. Disturbi centrali della motricità. Disturbi oligofrenici di insufficienza mentale e/o demenza. Disturbi da lesioni sensoriali, dispercezioni uditive e visive. Disturbi linguistici e loro correlati: dislalie funzionali di varia origine, disturbi fonologici, disprassie articolatorie, disturbi semantici, disturbi morfosintattici, pragmatici… Learning diseases o disturbi degli apprendimenti curriculari e non. Disturbi da inadeguatezze socioculturali e affettivo-emotivo-relazionali-comportamentali. La sindrome da deficit attentivo con iperattività (ADHD).
- Il profilo comunicativo individuale, con descrizione dettagliata e criteri di valutazione dei livelli percettivo, cognitivo, emotivo-relazionale-comportamentale, motorio-prassico-espressivo.
- La visita foniatrica: Anamnesi, ricollegamento all’analisi dei fattori etiologici, osservazione del bambino, primi approcci e primi test, formulazione diagnostica e del piano terapeutico.
- Semiotica e autismo. Principi di semiotica.
- Presa in carico terapeutica: Formazione dei terapisti, basi culturali e modalità di studio e tirocinio, ruolo dei familiari nei programmi abilitativi e nella quotidianità, rapporto con gli insegnanti e gli assistenti scolastici. Formulazione del programma di intervento, obiettivi, verifiche e rivisitazioni progressive del lavoro abilitativo-riabilitativo.
- Esercitazioni pratiche su tutti i punti del programma.
- Dieta e cure biomediche. Principi generali e individualizzati di dieta. Realizzazione, durata e valutazione dei provvedimenti alimentari

Per ulteriori informazioni e per iscrizioni:
m.borghese@tin.it
+39 340 4810840
E’ possibile iscriversi anche direttamente presso la sede del corso, nel Reparto di Otorinolaringoiatria, Foniatria, Logopedia, Riabilitazione, nel Centro Emicenter, in Via Taverna Rossa 171, Casavatore (Napoli).  

domenica 5 novembre 2017

Intervento Foniatrico Integrato nell'autismo e altre patologie della comunicazione (Abstract Convegno Tirana 2017)


INTERVENTO FONIATRICO INTEGRATO NELL’AUTISMO E ALTRE PATOLOGIE DELLA COMUNICAZIONE

Massimo Borghese. Foniatra

Per Intervento Foniatrico Integrato si intende una presa in carico diagnostica e terapeutica di matrice prevalentemente, ma non esclusivamente, foniatrica e logopedica, del soggetto con autismo o altre patologie della comunicazione. Tali patologie, non sempre sono nettamente distinguibili e separabili dalle sindromi autistiche, così come gli stessi “autismi” sono caratterizzati da sintomatologie multiple, diversamente combinate tra loro e rappresentate in quadri clinici, differenti da caso a caso o almeno da gruppi di casi a gruppi di casi.
I disturbi della comunicazione di competenza foniatrico-logopedica, potremmo identificarli nelle seguenti definizioni:

Disfonie o turbe della voce
Dislalie o alterazioni della pronuncia
Disfagie o disturbi della deglutizione
Disfluenze o turbe del flusso verbale
Afasie o turbe della codificazione e decodificazione
Disartrie o turbe da alterazioni del primo motoneurone
Ritardi secondari o turbe comunicative negli insufficienti mentali 
Sordità e conseguenti turbe comunicative
Disturbi dell’apprendimento
Turbe comunicative da inadeguatezze socioculturali
Turbe comunicative da autismo e altre psicosi
Sindromi da deficit attentivo con o senza iperattività

Nella pratica clinica diagnostica e valutativa, sarebbe più opportuno:
Non cercare in quale quadro “incasellare” il paziente, ma identificare “quanto di ciascun quadro” sia presente nella sintomatologia rilevata nel singolo soggetto.
Non vedere la definizione diagnostica come immutabile, ma aggiornare costantemente il profilo comunicativo. 
Tener presente che la sintomatologia, nella sua complessità, evolve continuamente, per effetto delle cause stesse e dei trattamenti attuati, e dunque è realmente possibile che un bambino o un adulto identifichi nel tempo diversi quadri patologici, anche “uscendo” da alcuni ed “entrando in altri”, o, ancora, rappresentando in sé, parti di ciascun quadro, come accade ad esempio quando osserviamo progressive evoluzioni da autismo verso ADHD, atre psicosi, disturbi di apprendimento, difficoltà linguistiche…
Agire a livello diagnostico e terapeutico, secondo i criteri dell’Intervento Foniatrico Integrato, significa operare a tutto campo, “a 360 gradi”, e quindi contemporaneamente sui versanti: sensoriale-percettivo, cognitivo-integrativo-decisionale, motorio-prassico-espressivo, emotivo-relazionale-comportamentale, del profilo comunicativo; anche quando apparentemente non ve n’è uno prioritario nel tempo o in importanza rispetto agli altri. Ed anche questa è una caratteristica fondamentale delle basi teorico-pratiche dell’Intervento Foniatrico Integrato, che non è un metodo “solo sensoriale”, o “solo cognitivo”, o “solo verbale”, o “solo comportamentale”, ma identifica tutte queste componenti, ugualmente gestite e considerate, nella valutazione come nelle modalità di trattamento.
Allo stato attuale (e mi esprimo con questa puntualizzazione, perché ogni protocollo deve sempre considerarsi aperto a revisioni e cambiamenti), i punti principali dell’Intervento Foniatrico Integrato possono considerarsi i seguenti:

Visita foniatrica
Valutazione intolleranze alimentari attraverso Cytotoxitest
Cambiamento alimentare guidato anche dalla suddetta indagine
Presa in carico abilitativa-riabilitativa come da nostri protocolli
Verifiche foniatriche longitudinali.

Questi i capisaldi e i caratteri distintivi dell’Intervento Foniatrico Integrato:

- Figura medica di riferimento: Foniatra.
- Terapisti: Logopedisti. Psicomotricisti. Psicologi. Musicoterapisti. Educatori. Insegnanti. Insegnanti di sostegno.
- Formazione specifica: Corso di formazione aggiornamento biennale + tirocinio pratico presso le nostre sedi.
- Necessità di aggiornamento continuo per i terapisti (diritto-dovere di rifrequentare i corsi).
- Rapporto libero-professionale sempre soggetto a revisione.
- Rotazione ed interscambio delle sedi lavorative.
- Tutti operano nella stessa direzione e con le stesse modalità, ma ciascuno secondo le proprie matrici formative e culturali.
- Partecipazione attiva delle famiglie.
- Rapporti con le scuole.
- Aggiornamenti-monitoraggi continui.
- Riunioni periodiche

Nei confronti della nutrizione, le caratteristiche innovative dell’Intervento Foniatrico Integrato, si identificano nell’aver introdotto nei protocolli fondamentali di terapia, la dieta priva di glutine, caseina, soia, mais, ulteriormente modellata in base ai risultati delle analisi effettuate con cytotoxitest.
Nei nostri trenta anni di attività di diagnosi e cura dell’autismo ed altre patologie della comunicazione, durante i primi quindici anni operavamo con la sola terapia abilitativa di tipo prevalentemente logopedico. Nei successivi quindici anni, l’utilizzo di interventi nutrizionali affiancati a quelli riabilitativi, ci ha consentito di riscontrare un numero maggiore di successi terapeutici, e un raggiungimento più veloce di risultati rispetto ai tempi in cui non era stato ancora introdotto l’uso del cambiamento alimentare. 

Prof. Massimo Borghese
Medico Chirurgo
Specialista in Foniatria
Specialista in Otorinolaringoiatria
Tel.+393404810840

domenica 29 ottobre 2017

Corso di formazione su autismo e altre patologie della comunicazione. Sorso. Sassari. Sardegna


CORSO DI FORMAZIONE SU AUTISMO
E ALTRE PATOLOGIE DELLA COMUNICAZIONE

2018 Sorso (Sassari) 

Percorso di formazione e aggiornamento per medici, terapisti, educatori, altri operatori della riabilitazione. 

PROGRAMMA

 - Inquadramento diagnostico terapeutico dell’autismo e di altri disturbi della comunicazione correlati: Cause. Meccanismi patogenetici. Localizzazioni dei danni organico-funzionali. Espressioni cliniche. Valutazioni. Rimedi.
- Cause: Identificazione e significato di fattori predisponenti, scatenanti, slatentizzanti, aggravanti. Cromosomi. Epigenetica. Infezioni. Intossicazioni. Danni placentari. Parto. Patologie prenatali, neonatali, postnatali.
- Meccanismi patogenetici: HLA. Intestino/cervello. Danni alla glia. Alterazioni strutturali, neuromediatoriali, ormonali, immunologiche, biochimiche.
- Localizzazione: Encefalo in generale. Aree e funzioni corticali superiori (cervello anteriore e posteriore). Vie uditive e sensoriali centrali. Cervelletto. Primo motoneurone. Cervello limbico. Aree e funzioni linguistiche.
- Espressioni cliniche: Diagnosi di base come da DSM IV, varianti legate a linguaggio, epilessia, aggressività, ADHD.
- Valutazioni strumentali e di laboratorio: TC, RMN, EEG, ERPs, Neuroimaging funzionale; analisi microbiologiche, ormonali, alimentari, tossico-metaboliche, su sangue e urine.
- Autismo: Definizione dettagliata, modalità e tempi di insorgenza, prime manifestazioni cliniche, preautismo, autismo in progress, “bomba a tempo”, autismo e balbuzie, autismo e linguaggio, autismo e ipercinesia, autismo e disturbi sensoriali, autismo-disprassia, autismo ed epilessia, autismo e aggressività, autismo e patologie tiroidee.
- Foniatria: Catalogo nosologico, definizione dettagliata e descrittiva dei quadri sindromici: Disturbi della voce. Disturbi della pronuncia. Alterazioni della deglutizione. Disturbi della fluenza. Disturbi delle cosiddette funzioni corticali superiori con particolare riferimento alla codificazione e alla decodificazione. Disturbi centrali della motricità. Disturbi oligofrenici di insufficienza mentale e/o demenza. Disturbi da lesioni sensoriali, dispercezioni uditive e visive. Disturbi linguistici e loro correlati: dislalie funzionali di varia origine, disturbi fonologici, disprassie articolatorie, disturbi semantici, disturbi morfosintattici, pragmatici… Learning diseases o disturbi degli apprendimenti curriculari e non. Disturbi da inadeguatezze socioculturali e affettivo-emotivo-relazionali-comportamentali. La sindrome da deficit attentivo con iperattività (ADHD).
- Il profilo comunicativo individuale, con descrizione dettagliata e criteri di valutazione dei livelli sensoriale-percettivo, cognitivo-integrativo-decisionale, emotivo-relazionale-comportamentale, motorio-prassico-espressivo.
- La visita foniatrica: Anamnesi, ricollegamento all’analisi dei fattori etiologici, osservazione del bambino, primi approcci e criteri di valutazione clinico-funzionale, formulazioni diagnostiche, verifiche e modifiche diagnostiche progressive dei quadri clinici.
- Semiotica e autismo. Principi di semiotica.
- Presa in carico terapeutica: Formazione dei terapisti, basi culturali e modalità di studio e tirocinio.
Osservazione, instaurazione del rapporto terapista-bambino, contatto oculare, motricità globale e fine, prassie bucco-linguo-facciali, stimolazione delle abilità percettive, le modificazioni comportamentali, gestione delle stereotipie, rottura delle abitudini, contenimento dei comportamenti inadeguati, allestimento della stanza di terapia e materiale utilizzabile, autonomie (alimentazione, vestirsi e svestirsi, controllo sfinteri, gioco e socievolezza, toletta e igiene, spostamenti), rapporto con gli oggetti, esecuzione di ordini semplici e complessi, riconoscimento e denominazione, induzione alla verbalizzazione, uso delle immagini, costituzione e ampliamento del vocabolario, strutturazione della frase, impostazione dei fonemi, lettura e scrittura, calcolo matematico, consegne ai familiari e loro ruolo nei programmi abilitativi e nella quotidianità, rapporto con gli insegnanti e gli assistenti scolastici. Formulazione del programma di intervento, obiettivi, verifiche e rivisitazioni progressive del lavoro abilitativo-riabilitativo.
- Esercitazioni pratiche su tutti i punti del programma.
- Dieta e cure biomediche. Principi generali e individualizzati di dieta. Realizzazione, durata e valutazione dei provvedimenti alimentari. Cure biomediche: Criteri di scelta e valutazione.
- Problematiche relative al rapporto con terapisti, scuole e famiglie. Accettazione della diagnosi, dei programmi terapeutici, delle previsioni di durata, della dieta e di altri provvedimenti farmacologici e/o metabolici. Adolescenti e psicofarmaci. Genitori separati e divergenze di scelte di cura. Che cosa si intende per uscita dall’autismo; superamento della sintomatologia clinica, persistenza del danno anatomopatologico. Parlare di autismo al proprio figlio. Testimonianze e interventi di genitori.  

Modalità di iscrizione e pagamento:
- Quota di iscrizione: 500 €, da versare prima dell’inizio del corso.
- Quote successive: 250 € al mese, da gennaio a giugno 2018, per un totale di 2000 €, + IVA che verrà versata al momento della fatturazione. 
Il corso si attiverà se saranno pervenute almeno 20 iscrizioni. Gli interessati a partecipare sono invitati a inviare una email di prenotazione all’indirizzo di posta elettronica clinicaunicore@gmail.com entro il 30 novembre e riceveranno a loro volta una conferma di svolgimento del corso. Le quote di iscrizione andranno pagate entro il 15 dicembre. 

Sede del corso: Clinica Unicore, via Donizetti n. 13, Sorso.
Giorni di lezione: venerdì pomeriggio, sabato mattina, sabato pomeriggio e domenica mattina, una volta al mese da gennaio e luglio 2018.

sabato 9 settembre 2017

Corso Autismo e altre patologie della comunicazione. Padova 2017-2018




PERCORSO FORMATIVO IN DIAGNOSTICA E RIABILITAZIONE DELLE SINDROMI AUTISTICHE E DEI DISTURBI DELLA COMUNICAZIONE
Padova 2017 2018

  INFORMAZIONI PRELIMINARI 

Il percorso formativo prevede cinque moduli, dedicati agli aspetti diagnostici, clinici, semeiologici, terapeutici, delle diverse patologie della comunicazione, con particolare ma non unico riferimento alle sindrome autistiche. 
Ciascun modulo è esauriente e completo nei suoi contenuti, e può essere pertanto frequentato singolarmente, senza necessariamente dover iscriversi anche agli altri.
Il costo di partecipazione a ciascun modulo è di 250€.
Per chi si iscrive all’intero percorso comprendente i cinque moduli, il costo è di 1.000€.
L’attivazione di ogni singolo modulo presupporrà un numero minimo di dieci partecipanti.
Sede del corso: Centro CareLab. Via Monte Sabotino 12. Ponte San Nicolò, Padova.
Date:
21-22 ottobre. Attualità in diagnosi funzionali e di laboratorio nelle sindromi autistiche.
18-19 novembre. Terapie degli autismi e di altre patologie della comunicazione.
Interventi logopedici educativi riabilitativi e biomedici alimentari.  
2-3 dicembre. Interventi logopedici per il linguaggio, sul linguaggio e su tutte le forme comunicative, nell’autismo e in altre patologie della comunicazione.
27-28 gennaio. La bocca. Anatomia, funzioni, esplorazione diagnostica, interventi educativi e riabilitativi sulle funzioni masticatoria, deglutitoria, articolatoria.
24-25 febbraio. Logopedia Estetico Funzionale Terapeutica.

Informazioni e iscrizioni: m.borghese@tin.it   Tel. 3404810840

Modulo numero 1: Attualità in diagnosi funzionali e di laboratorio nelle sindromi autistiche e nei disturbi della comunicazione

- Inquadramento diagnostico terapeutico dell’autismo e di altri disturbi della comunicazione correlati:
Cause. Meccanismi patogenetici. Localizzazioni dei danni organico-funzionali. Espressioni cliniche. Valutazioni.
- Cause: Identificazione e significato di fattori predisponenti, scatenanti, slatentizzanti, aggravanti. Cromosomi. Epigenetica. Infezioni. Intossicazioni. Danni placentari. Parto. Patologie prenatali, neonatali, postnatali.
- Meccanismi patogenetici: HLA. Intestino/cervello. Danni alla glia. Alterazioni strutturali, neuromediatoriali, ormonali, immunologiche, biochimiche.
- Localizzazioni: Encefalo in generale. Aree e funzioni corticali superiori (cervello anteriore e posteriore). Vie uditive e sensoriali centrali. Cervelletto. Primo motoneurone. Cervello limbico. Aree e funzioni linguistiche.
- Espressioni cliniche: Diagnosi di base, varianti legate a linguaggio, epilessia, aggressività, ADHD.
- Valutazioni strumentali e di laboratorio: TC, RMN, EEG, ERPs, Neuroimaging funzionale; analisi microbiologiche, ormonali, alimentari, tossico-metaboliche, su sangue e urine.
- Autismo: Definizione dettagliata, modalità e tempi di insorgenza, prime manifestazioni cliniche, preautismo, autismo in progress, “bomba a tempo”, autismo e balbuzie, autismo e linguaggio, autismo e ipercinesia, autismo e disturbi sensoriali, autismo-disprassia, autismo ed epilessia, autismo e aggressività, autismo e patologie tiroidee.
- Foniatria: Catalogo nosologico, definizione dettagliata e descrittiva dei quadri sindromici: Disturbi della voce. Disturbi della pronuncia. Alterazioni della deglutizione. Disturbi della fluenza. Disturbi delle cosiddette funzioni corticali superiori con particolare riferimento alla codificazione e alla decodificazione. Disturbi centrali della motricità. Disturbi oligofrenici di insufficienza mentale e/o demenza. Disturbi da lesioni sensoriali, dispercezioni uditive e visive. Disturbi linguistici e loro correlati: dislalie funzionali di varia origine, disturbi fonologici, disprassie articolatorie, disturbi semantici, disturbi morfosintattici, pragmatici… Learning diseases o disturbi degli apprendimenti curriculari e non. Disturbi da inadeguatezze socioculturali e affettivo-emotivo-relazionali-comportamentali. La sindrome da deficit attentivo con iperattività (ADHD).
- Il profilo comunicativo individuale, con descrizione dettagliata e criteri di valutazione dei livelli sensoriale-percettivo, cognitivo-integrativo-decisionale, emotivo-relazionale-comportamentale, motorio-prassico-espressivo.
- La visita foniatrica: Anamnesi, ricollegamento all’analisi dei fattori etiologici, osservazione del paziente, primi approcci e criteri di valutazione clinico-funzionale, formulazioni diagnostiche, verifiche e modifiche diagnostiche progressive dei quadri clinici.
- Semiotica e autismo. Principi di semiotica.
 

Modulo 2: Terapie degli autismi e di altre comunicopatie. Interventi logopedici educativi riabilitativi e biomedici alimentari

- Presa in carico terapeutica: Formazione dei terapisti, basi culturali e modalità di studio e tirocinio.
Osservazione, instaurazione del rapporto terapista-bambino, contatto oculare, motricità globale e fine, prassie bucco-linguo-facciali, stimolazione delle abilità percettive, modificazioni comportamentali, gestione delle stereotipie, rottura delle abitudini, contenimento dei comportamenti inadeguati, allestimento della stanza di terapia e materiale utilizzabile, autonomie (alimentazione, vestirsi e svestirsi, controllo sfinteri, gioco e socievolezza, toletta e igiene, spostamenti), rapporto con gli oggetti, esecuzione di ordini semplici e complessi, riconoscimento e denominazione, induzione alla verbalizzazione, uso delle immagini, costituzione e ampliamento del vocabolario, strutturazione della frase, impostazione dei fonemi, lettura e scrittura, calcolo matematico, consegne ai familiari e loro ruolo nei programmi abilitativi e nella quotidianità, rapporto con gli insegnanti e gli assistenti scolastici. Formulazione del programma di intervento, obiettivi, verifiche e rivisitazioni progressive del lavoro abilitativo-riabilitativo.
- Dieta e cure biomediche. Principi generali e individualizzati di dieta. Realizzazione, durata e valutazione dei provvedimenti alimentari. Cure biomediche: Criteri di scelta e valutazione.
- Problematiche relative al rapporto con terapisti, scuole e famiglie. Accettazione della diagnosi, dei programmi terapeutici, delle previsioni di durata, della dieta e di altri provvedimenti farmacologici e/o metabolici. Adolescenti e psicofarmaci. Genitori separati e divergenze di scelte di cura. Che cosa si intende per “uscita dall’autismo”; superamento della sintomatologia clinica, persistenza del danno anatomopatologico. Parlare di autismo al proprio figlio. Testimonianze e interventi di genitori. 
 

Modulo 3: Logopedia per il linguaggio e su tutte le forme comunicative, nell’autismo e in altre patologie della comunicazione

- Valutazione morfofunzionale dell’apparato fonoarticolatorio, la vocalizzazione, le risonanze, l’articolazione.
- La conoscenza della normalità nelle diverse tappe di sviluppo delle abilità comunicative verbali e non verbali.
- Fonetica acustica, fonetica percettiva, fonetica articolatoria. Ortoepia.
- La corretta impostazione dei fonemi: luogo e organo di articolazione degli occlusivi, dei costrittivi, dei semicostrittivi; modalità di correzione delle dislalie e di reimpostazione articolatoria nella normalità.
. L’evoluzione del patrimonio lessicale e sintattico. Tecniche di intervento logopedico per l’arricchimento del bagaglio semantico-lessicale e morfosintattico.
- La pragmatica linguistica e una logopedia finalizzata non solo a far produrre verbalità, ma indirizzata a contestualizzare, finalizzare e generalizzare l’uso del linguaggio.
- Forme comunicative linguistiche non verbali: se, quando, e come utilizzarle.
- Grafismo fonemico, grafismo, prelettura, prescrittura, lettura e scrittura.
- Disabilità di apprendimento, dislessie, disgrafie, discalculie.
- Contestuali e simultanee forme di intervento sugli altri aspetti del profilo comunicativo: percettivo-sensoriale, cognitivo-integrativo, emotivo-relazionale-comportamentale, oltre e contemporaneamente al motorio-prassico-espressivo.
- Logopedia per le funzioni orali masticatorie, deglutitorie, respiratorie, sensoriali, mimiche. 
 

Modulo 4: La bocca. Anatomia, funzioni, esplorazione diagnostica, interventi educativi e riabilitativi sulle funzioni masticatoria, deglutitoria, articolatoria.

- La bocca come sensore gustativo, tattile, olfattorio.
- La bocca come prima stazione anticorpale verso antigeni che entrano nell’organismo con il cibo e con l’aria.
- La bocca come organo che mastica, prepara e ingoia il bolo alimentare.
- La bocca come organo comunicativo articolatorio, risuonatore, mimico, e come effettore espressivo in senso più ampio.
- La bocca come organo di interscambio nelle relazioni emotivo affettive.
- Le malocclusioni dentarie e i rapporti operativi preventivi e terapeutici con l’ortodonzia.
Si propone, dunque, uno studio anatomico, funzionale e semeiologico della bocca, nonché, e soprattutto, una serie di modalità di intervento abilitativo, riabilitativo e rinforzatore, nei confronti di tutte le funzioni di questo complesso e significativo organo, attingendo anche alle più avanzate tecniche di terapia miofunzionale.


Modulo numero 5: Logopedia Estetico Funzionale Terapeutica 
Intervento logopedico sulle funzioni delle strutture muscolari del viso e della bocca, a scopo estetico, funzionale, preventivo e riabilitativo.
La logopedia estetico-funzionale-terapeutica ha come obiettivi:
- Il recupero di funzioni muscolari oro facciali danneggiate da processi degenerativi, traumatici, involutivi senili, postchirurgici; e riguardanti la mimica del volto, la masticazione, la deglutizione, l'articolazione, l'estetica.
- L'educazione e l'abilitazione delle strutture facciali non funzionanti o mal funzionanti, a causa di lesioni encefaliche del motoneurone centrale (paralisi cerebrali infantili), di ritardi evolutivi dell'intero sviluppo neuromotorio del bambino, di cattive abitudini masticatorie e deglutitorie; nonché a causa di paralisi periferiche (come quelle del nervo facciale) e di eventi traumatici a carico del volto.
- L'integrazione e il supporto all'intervento odontoiatrico-ortodontico nelle malocclusioni dentali e in tutte le deformità della bocca congenite o conseguenti a disturbi funzionali come la deglutizione deviata o altre anomalie delle abilità masticatorie, deglutitorie e articolatorie.
- L'integrazione e il supporto agli inestetismi, alle limitazioni mimiche e motorie dopo chirurgia e dopo trattamenti estetici con l'uso di materiali eterologhi iniettati nei tessuti del viso
- Il supporto alle funzioni mimiche, articolatorie, risuonatrici, nell'attività professionale artistica di attori, cantanti, speakers, e altri operatori dello spettacolo.


martedì 11 luglio 2017

Smettetela di dire: “E’ presto per la logopedia”!


Quando visito bambini piccoli con i primi sintomi dell’autismo o già francamente autistici, ancora sento, e frequentemente, frasi del tipo: “Ha detto il pediatra, o il neuropsichiatra, o lo psicomotricista, o -ancora peggio- il logopedista, che è presto per iniziare la logopedia”!
Per favore, nell’interesse stesso di questi bambini e delle loro famiglie, smettetela di ripetere questa frase obsoleta e smentita dai fatti! Già, i fatti… Ma coloro i quali suggeriscono il rinvio di una terapia per il linguaggio in bambini nello spettro autistico, si sono mai davvero documentati, andando a vedere i risultati di quegli operatori che intervenendo tempestivamente e intensivamente, hanno ottenuto risultati brillanti? A quanto pare continua a prevalere, soprattutto in Italia, la pessima abitudine di celebrare se stessi e difendere le proprie idee (anche quando sono vecchie e superate) senza documentarsi sul lavoro e sui successi degli altri.
Ho tante volte pubblicato e reso noti a tutti (quelli che hanno voluto vederli), i risultati dell’intervento logopedico precoce, intensivo e competente, nella sindrome autistica. Dati statistici alla mano, i bambini che hanno raggiunto abilità verbali ampie, adeguate, ricche, funzionali, sono i bambini presi in carico con programmi logopedici sin dai primissimi anni di vita, e senza attendere i presunti effetti favorevoli sul comportamento e sull’attenzione, provenienti da altre forme di trattamento.
Non è vero che bisogna “rendere il bambino più attento e partecipe” prima di cominciare il lavoro sul linguaggio. Non è vero che “il linguaggio poi arriva da solo”. Non è vero che “la logopedia può nuocere” (ho sentito finanche quest’altro tipo di bestialità). Lo dimostrano ormai numerosissimi risultati.
Fatelo per i vostri bambini, fatelo per le vostre coscienze umane e professionali, fatelo anche per non esporre voi stessi a una brutta figura perché ora ci sono i dati concreti che possono sconfessare questi atteggiamenti attendisti… Fatelo per chi volete, ma smettete di dire “è presto per iniziare la logopedia”!
In riabilitazione non c’è mai un “presto” per offrire a un bambino un immediato e costruttivo rimedio alle sue carenze. Comprese quelle linguistiche.

sabato 1 luglio 2017

“Se il bambino è migliorato così rapidamente, vuol dire che non era autistico”

Ecco una delle affermazioni più irritanti, ignoranti, ed offensive per i terapisti e per le famiglie che sono stati in grado di ottenere velocemente buoni risultati nella loro lotta contro l’autismo. Purtroppo è ancora diffuso l’odioso luogo comune secondo il quale dall’autismo non si può venir fuori, e soprattutto non sarebbe possibile che un autistico riesca a migliorare in tempi relativamente brevi. In molti incapaci e inutilmente scettici, è ancora radicata l’idea che autismo sia sinonimo di condanna a vita e di impossibilità di migliorare rapidamente e significativamente. I risultati ottenuti da diversi operatori della riabilitazione rappresentano la dimostrazione vivente che è possibile generare, almeno in una certa percentuale dei casi, miglioramenti brillanti e veloci se si lavora con professionalità, capacità, intensività, precocità di intervento. Perché meravigliarsi dei successi altrui? Forse perché non si è capaci e si preferisce quindi negare che altri siano riusciti dove invece gli incapaci hanno fallito? Forse perché si preferisce continuare a dare dell’autismo una visione immobilista e catastrofista? Mi interessa poco rispondere pubblicamente a questi perché, anche se credo di conoscerne i motivi, ma mi preme soprattutto tranquillizzare maggiormente i genitori di quei bambini appena inquadrati e diagnosticati come affetti da autismo. Il cammino è lungo e duro, pieno di lacrime, sudore, rinunce, e notti in bianco, ma non è vero che non ci sia nulla da sperare, o che se il bambino migliorerà presto e bene vuol dire che non era autistico. Non è giusto offendere quelli che, tra sanitari e familiari, si sono adoperati con successo a tirar fuori dall’autismo un bambino che ne era colpito. Non è giusto offendere quel bambino stesso, dicendo che non era mai stato ciò che invece purtroppo era. La lotta all’autismo, che sta già annoverando diverse vittorie, deve passare anche attraverso informazioni esatte, corrette, veritiere. Nessun trionfalismo, d’accordo, ma nemmeno catastrofismo dettato da incapaci individui appartenenti anche al cosiddetto mondo scientifico, che hanno scarsa voglia di impegnarsi e aggiornarsi, e che riescono solo a provare invidia verso chi è riuscito a ottenere successi. 

mercoledì 24 maggio 2017

Accademia Internazionale di Psycho Audio Phonologie

Presentata a Ginevra, lo scorso 20 maggio, l'Accademia Internazionale di Psycho Audio Phonologie. Tra gli scopi della sua fondazione, c'è l'intento di promuovere e realizzare studi interdisciplinari e concrete iniziative terapeutiche nel campo dei disturbi della comunicazione, sempre più caratterizzati clinicamente da quadri sindromici complessi, che richiedono un concorso di competenze specifiche e allo stesso tempo ampie. L'Academie Internationale Psycho Audio Phonologie, già annovera tra i suoi membri, logopedisti, psicologi, educatori, biologi, studiosi e riabilitatori di diverse scuole e nazioni, tra loro collegati, e animati dallo stesso intento di ricerca e di proposte terapeutiche che siano il più possibile all'avanguardia e al passo con tutte le più complesse esigenze degli utenti.


domenica 14 maggio 2017

Presentazione "Ho avuto l'autismo" giovedì 8 giugno


In occasione della presentazione del mio ultimo libro "Ho avuto l'autismo", che avverrà a Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, giovedì 8 giugno alle ore 20, si parlerà anche di nuovi prodotti alimentari a base di farine appositamente preparate per produrre cibi privi di glutine, caseina, soia, mais, ma altresì ricchi di vitamine e sali minerali, nonché già contenenti lievito. Si offrirà, in tal modo, un concreto aiuto alle famiglie di soggetti con autismo e patologie affini, che si trovano spesso in difficoltà per realizzare particolari cambiamenti alimentari i cui benefìci sono ormai noti quando inseriti nei piani di trattamento in affiancamento agli interventi logopedici educativi abilitativi.

domenica 2 aprile 2017

2 aprile e 2 luoghi comuni su cui ho da ridire.

2 aprile, giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo.
Leggendo i tanti articoli che compaiono in web sul tema, mi imbatto, tra gli altri, in due luoghi comuni su cui vorrei esprimere alcune considerazioni. Sono infatti ancora molti coloro i quali affermano che l’autismo rappresenta una malattia di cui si sa ancora poco, e ci si lamenta altresì della scarsa sensibilità delle pubbliche amministrazioni nei confronti della necessità di assistenza verso gli autistici e le loro famiglie.
Ed ecco allora che cosa penso al riguardo:
Non è (più) vero che sull’autismo si sa ancora poco. Sono state segnalate tante nuove possibili cause di questa malattia e del suo incremento esponenziale, ma evidentemente si tratta di verità scomode, che ledono interessi mondiali di multinazionali, interessi di medici che ricavano forti guadagni in conseguenza di certe linee di condotta che fruttano molto a loro, ma non ai bambini; si tratta di verità riguardanti iniziative prese prima e durante la gravidanza, lesive per il prodotto del concepimento, ma la cui pericolosità viene negata da chi le propone, e non accettata da chi le subisce. Dunque, se da una parte è vero che dell’autismo non si sa ancora tutto, è altrettanto vero però che ogni volta che qualcuno segnala una possibile-probabile causa, lo si mette sbrigativamente (o interessatamente) alla gogna, gogna oggi mediatica, e dunque ancora più efficace per chi vuole zittire, infangare, censurare.
Lo stesso vale per le iniziative terapeutiche. Ce ne sono alcune che ormai da tempo si sono dimostrate efficaci (risultati documentati alla mano) ma vengono spesso respinte, derise, negate, sia perché proposte da altri e non da chi vorrebbe essere l’unico a decidere, sia perché contrastanti gli interessi di altre lobbies della terapia che si autodefiniscono uniche scientificamente validate, sia perché tante volte sono le stesse famiglie di autistici a non voler seguire indicazioni scomode sia pure efficaci, ma disturbanti gli equilibri domestici.
E veniamo alle consuete lamentele sulla carenza delle istituzioni e della sanità pubblica. Chiarisco subito che non voglio giustificare le manchevolezze delle amministrazioni e dei politici, ma a chi ha il grave onere di ritrovarsi un figlio autistico, farei notare che -come nella maggior parte degli eventi della vita- bisogna innanzitutto saper badare a se stessi, senza stare sempre ad aspettare che siano gli altri a risolverci i problemi. Con questo, ripeto, non assolvo le carenze del pubblico, ma esorterei a mettere al bando il vittimismo, e a rimboccarsi le maniche in prima persona, imparando anche (perché no?, pure leggendo quanto ho scritto sopra) a distinguere ciò che può aiutare da ciò che danneggia, a distinguere l’alleato anche se scomodo e irritante, dal nemico lupo vestito da agnello.
Ma tutto questo non viene dalle istituzioni, non viene dai legislatori, non viene dagli autoreferentisi “scientificamente validati”. Viene dalla capacità di ogni singolo uomo, padre, madre, cittadino, di capire a chi credere e a chi no.

sabato 1 aprile 2017

2 aprile. Giornata mondiale dell'autismo


Dopo più di trent’anni di foniatria, dedicata ampiamente anche all’autismo e alle sindromi ad esso collegabili, mi sento in diritto e in dovere di esternare alcune riflessioni.
Nel sempre più affollato mondo dell’autismo ho visto raggiungere risultati brillanti e progressi inaspettati, grazie a professionisti veri che hanno studiato e combattuto questa patologia con grande abnegazione, impegno serio, e soprattutto disinteressato. Per disinteressato intendo dire con mani libere, libere da condizionamenti terapeutici dettati da metodiche “di moda”, mani libere da pesanti e minacciose ingerenze di lobbies farmaceutiche e loro numerosi servi che continuano a voler dettare che cosa può causare l’autismo e che cosa no, continuando a mandare al macello tanti bambini che se esaminati e trattati con modalità ispirate a una maggiore onestà mentale e meno affermazioni dogmatiche e minacciose, oggi sarebbero sani e non danneggiati. Ho visto professionisti seri aprirsi al dialogo, rendersi disponibili al confronto con altri operatori, li ho visti mettersi in discussione, accettare consigli e critiche, e non abbaiare con minacce e derisioni (come è invece abitudine di altri) contro chi la pensava diversamente.
Di contro, ovviamente, ho visto ignoranti cialtroni arroganti, promuovere la proprie posizioni come uniche e sole attendibili, volendo far credere di essere gli unici depositari della verità, non sapendo dire altro che le idee di chi la pensa diversamente, non erano “scientificamente validate”, come se una validazione scientifica dipendesse solo da consessi che, soprattutto sul suolo italico, sono formati quasi del tutto da medici e operatori vari, posti nei rispettivi ruoli universitari e decisionali, quasi esclusivamente per ereditarietà (le cattedre che passano da padre in figlio, da nonno a nipote, alla faccia della vera meritocrazia), o dipendesse da quanto sancito dai servitori della case farmaceutiche che oggi più di ieri continuano a scrivere i “sacri testi” e le leggi che regolamentano la sanità.
Questo era solo un piccolo esempio di che cosa, secondo me, può aiutare la ricerca (quella vera) e le terapie per le varie forme di autismi, e di che cosa invece può rappresentare la benzina sul fuoco di questa terribile patologia, dura da affrontare, è vero, ma non invincibile, come si vuol far credere da parte di chi non è capace di combatterla con successo, o non vuole ammettere che potrebbe aver ragione anche chi la pensa diversamente, soprattutto se con il conforto documentato dei risultati.

 


domenica 19 marzo 2017

Festa del papà. Grazie a chi mi ha scritto questo

Grazie di cuore alla cantante-allieva-terapista del mio gruppo, che oggi mi ha inviato questa mail che mi ha accarezzato l'anima:
"...È vero che sei il papà di ..., ma che ti piaccia o no, a mio avviso sei anche il papà di tante voci rinate grazie a te (anche la mia) e di bimbi che hanno potuto affacciarsi al mondo in modo cosciente e consapevole grazie alle tue cure. Non sarai il loro padre biologico, ma è grazie al tuo aiuto, al tuo lavoro instancabile, alla tua passione e anche alla tua ambizione, che quelli che hanno avuto fiducia e hanno creduto in te, ce l'hanno fatta, e con te hanno vinto! Per tutto questo, gli auguri di buona festa del papà oggi te li faccio anch'io! Smack!"

domenica 12 marzo 2017

Incontro su AUTISMI e IPERATTIVITA'

Venerdì 24 marzo, a Napoli,  Via Belvedere 113, ore 17, incontro conferenza sul tema AUTISMI E IPERATTIVITA'.
Ingresso gratuito.

giovedì 2 marzo 2017

Alimentazione e disturbi della comunicazione. Convegno

Sabato 11 marzo 2017
Città della Scienza. Via Coroglio 104. Napoli. "Gnam Village"

I CAMBIAMENTI ALIMENTARI NEL TRATTAMENTO DEI DISTURBI DELLA COMUNICAZIONE
A cura della Fondazione Govoni in collaborazione con Massimo Borghese, Foniatra
PROGRAMMA
Ore 9,00. Registrazione dei partecipanti 
Ore 9,30. Presentazione della manifestazione e dei programmi della Fondazione Govoni.
Marcello Milone. Giornalista. Presidente della Fondazione. 
Ore10,00. Cambiamenti alimentari e trattamenti biomedici dei disturbi dell’attenzione, della comunicazione, del metabolismo e di altre patologie.
Elke Arod. Direttore Istituto Stelior di Ginevra. 
Ore11,00. Integrazione degli interventi alimentari e metabolici con i trattamenti foniatrico logopedici educativi nell’autismo e negli altri disturbi del linguaggio e della comunicazione.
Massimo Borghese. Foniatra
Ore12,00. Pausa.
Ore12,15. Interventi del pubblico e discussione.
Ingresso gratuito.  


sabato 25 febbraio 2017

Buonismo da strapazzo

Nel corso di una serata cosiddetta di beneficenza per un’associazione che si occupa di ragazzi con problemi (diciamo chiaramente: handicap), ho ascoltato ancora una volta, come in altre occasioni, una delle persone intervenute a parlare, che diceva più o meno questo: “I ragazzi con autismo sono speciali, meravigliosi, hanno tante capacità, hanno tanto da insegnarci, e noi dovremmo entrare nel loro mondo, trovando le modalità comunicative più conformi alle loro caratteristiche e alle loro esigenze, per poter metterci in rapporto con loro…”
Ebbene, rispondo NO, non sono d’accordo con questa visione buonistica, fiabesca, poetica, ma tanto lontana da una realtà che io vivo quotidianamente, e che forse, tanti di quelli che parlano come descritto sopra, conoscono solo in piccola parte, di riflesso, di poetismo, ma non di realismo.
A queste persone che parlano di “entrare noi nel mondo degli autistici”, vorrei far sentire ciò che ascolto ogni giorno da genitori disperati, i cui figli autistici non parlano, non comunicano, si picchiano sulla testa, gridano e piangono per tante ore, ruotano continuamente le mani, non guardano negli occhi, si fanno la cacca addosso, non stanno fermi un attimo…
Vorrei far sentire le preghiere disperate dei genitori di questi bambini, che mi chiedono e mi implorano di tirar fuori i figli dall’inferno dell’autismo.
Ma davvero credete che gli autistici siano tutti bimbi belli, dall’aria angelica, capaci di disegnare in modo meraviglioso, e che vivono felici nel loro paese delle meraviglie?
Venite a vedere quei numerosissimi autistici che invece sputano, gridano, si mordono le mani, hanno dolori e impazziscono non solo per le sofferenze fisiche ma anche perché non possono dirlo, e non perché non vogliono, ma perché non ne hanno i mezzi. Ed io anziché cercare disperatamente di insegnare loro a parlare, dovrei “entrare nel loro mondo”, perché sono tanto bellini e carini, e possono insegnarci tante belle cose?
Ma scendete da quei piedistalli di ignorante buonismo e finto poetismo, venite a vedere che maledetto dramma è l’autismo, e soprattutto andate a chiedere a quei genitori che farebbero di tutto perché il loro figlio parlasse, che cosa pensano delle vostre teorie rosee e idilliache!
Sono trent’anni che studio, lotto, mi impegno a combattere questa malattia e altre simili, e soltanto quando dopo sacrifici e sforzi ben diversi dal “penetrare nel mondo chiuso di chi non parla e non comunica”, sono riuscito a veder cambiare tanti bambini che vivevano in quello stato da incubo, e ho visto finalmente sorridere anche i loro genitori, mi sono reso conto di aver compiuto qualcosa di buono, ricordando una frase che ho sempre fortemente condiviso: “Se mi ami davvero, non accettarmi come sono”. 

venerdì 3 febbraio 2017

Non una logopedia qualsiasi, ma Logopedia


Non è una distrazione tipografica aver scritto la parola logopedia, la prima volta con l’iniziale minuscola, la seconda con la maiuscola.
Mi riferisco molto specificamente e chiaramente a ciò che dico alla fine di ogni visita foniatrica quando indico la necessità di un intervento logopedico.
Solitamente il paziente, o la famiglia del bambino che ha bisogno di questo tipo di presa in carico, mi chiede dove possa trovare il più possibile vicino alla sua abitazione, un operatore o un centro di logopedia a cui rivolgersi. Domanda tutto sommato legittima, considerando la necessità di ottimizzare tempi e distanze da coprire, in una vita che ormai per tutti ha ritmi incalzanti e agende sempre piene di impegni.
Eppure devo necessariamente soffermarmi su una distinzione fondamentale per la buona riuscita di un trattamento abilitativo riabilitativo.
“Non una logopedia qualsiasi”, “Non una logopedista qualsiasi”, sono solito aggiungere; ma una Logopedista con la L maiuscola, perché il recupero di un bambino con gravi (o anche meno gravi) patologie, passa necessariamente attraverso un lungo, intenso, e ben sfruttato periodo di lavoro di alta qualità e professionalità.
Se parliamo di autismi, di paralisi cerebrali, di disturbi del linguaggio e della comunicazione collegabili a turbe comportamentali, non basta, come si suol dire, “qualche seduta di logopedia”, ma una presa in carico tempestiva, intensiva, e affidata a una o più figure professionali altamente competenti, esperte, e disposte a una grande abnegazione. Questa specifica non è un accessorio opzionale, ma una condizione senza la quale non si possono coltivare molte speranze e aspettative di risultati.
Naturalmente, la posizione che sto assumendo al riguardo, preclude la mia disponibilità alla collaborazione con una altissima percentuale di operatori della riabilitazione, ossia quelli che hanno scelto il mestiere di logopedista, psicomotricista, educatore, per trovare subito un lavoro a impiego fisso in un centro di riabilitazione che garantisca più o meno lo stipendio a fine mese, contando più sui numeri dei casi presi in carico, piuttosto che sulla reale qualità e capacità di intervento da parte del dipendente, così come sulle reali possibilità di ottenere risultati al di là di qualche sporadico miglioramento di alcuni aspetti del profilo comunicativo di un bambino autistico, perché “tanto dall’autismo non si guarisce”, come diabolicamente si continua a sostenere da parte di molti, forse e soprattutto perché è più comodo farsi scudo di questa affermazione per giustificare una preliminare presa di distanze dalla possibilità di ottenere grandi risultati, piuttosto che mettersi in gioco su un terreno difficilissimo, dove altri, però, hanno ottenuto successi maggiori.
Altri, che invece non sono i “mestieranti”, ma i “professionisti veri” della riabilitazione, della Logopedia (questa volta con la L maiuscola).
Quanto sto esprimendo e dichiaro quotidianamente, mi rende alquanto impopolare e scomodo, anche antipatico, potremmo dire; ma sono solito anche ribadire che il mio cliente è il paziente, ed è nel suo interesse che devo parlare, suggerendo senza inutili acrobazie diplomatiche, ciò che veramente può risultargli utile.
Conosco bene le realtà che ci circondano, non commetto l’errore di fare di tutt’erba un fascio, ma non chiudo neppure gli occhi davanti alle centinaia e centinaia di volte in cui ho visto logopedisti (la maggior parte, non ci si offenda se lo dico) preferire la comoda strada dell’impiego a posto fisso e stipendio fisso, dove non viene richiesto altro che puntualità e raccolta di firme di frequenza presso il centro, piuttosto che la meno comoda e più impegnativa strada del costante aggiornamento professionale (non quello del commercio degli ECM, altresì definiti crediti formativi); aggiornamento basato invece su un vero studio e approfondimento di ciò che realmente occorre per migliorare se stessi, ponendosi costantemente in discussione, confrontandosi, e accettando di prendere in carico patologie sempre più difficili e impegnative, senza nascondersi dietro frasi del tipo “il bambino non è pronto per la logopedia”, oppure “tanto da questa patologia non può venir fuori”.